Le vetrine ungheresi sono una meraviglia, meriterebbero un libro. Temo tuttavia che non lo leggerebbe nessuno e io sono troppo pigra per fare uno sforzo a perdere; un post è meno impegnativo e forse almeno un paio italiani che hanno vissuto a Budapest lo guarderanno (il mio migliore amico e una mia ex collega, oltre a un signore analfabeta che costringo a leggere tutto quello che scrivo, a voce alta, così posso prendere sonno mentre lui ripete "bababababababababa lllllll bababa". La elle sa leggerla, il resto lo trasforma nella sua sillaba preferita, ba). Frutto delle notti insonni di un team di designer tra i più talentuosi e modaioli, le vetrine dei negozi di Budapest puntano alla valorizzazione del tutto a scapito dell'esaltazione, e della visibilità, del singolo prodotto . Ecco allora scaffali straripanti, riempiti svuotando scatoloni interi di oggetti di varia specie, lasciandoti poi in una disposizione di finto disordine. Un'aggiunta di polvere assicura l
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