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Tartacronaca Nr.5 - La pianta milanese della felicità

Supermercato, ore 21.50. Cassiera a ragazzo, lui ha appena comprato una pianta: "E' un ficus, la pianta della felicità, vero?"
Ragazzo, con espressione assente e seccata: "E' una pianta da appartamento."
(Cassiera perde quel briciolo di autostima che le aveva dato il coraggio di tentare una mezza conversazione al termine di un turno massacrante.) 


Mi è venuta la tentazione di avvicinarmi e guardarlo con un monocolo immaginario come se fosse un'opera d'arte di rara bellezza, per poi dirgli: "Semplice, essenziale: sei tu. TU SEI MILANO!". Sarebbe stato da portarlo a Rimini dentro a quel parco con la riduzione in scala delle città italiane e metterlo al posto del duomo di Milano che riempirebbe a meraviglia quel brutto spazio vuoto in camera mia (oltre a diventare un bersaglio perfetto per una serie di giochi da tiro). Il giovanotto avrei potuto lasciarlo lì per i padri etnologi dei bambini costretti ad amare la geografia, insomma per quelli che vorrebbero andare all'Italia in Miniatura ma ormai sono troppo vecchi e allora ci portano i figli, spacciando il mini-parco per l'ingresso di Mirabilandia. Loro avrebbero un bel soggetto da studiare, mentre lui se la caverebbe, almeno per qualche mese, visto che ha già addosso il giubbino anche se siamo ancora sui 30 gradi. Dev'essere un previdente, uno di quelli che escono la mattina dichiarando: "chissà se e quando tornerò, mamma in caso lasciami la cena in frigo".

Di sbagli ne faccio abbastanza, quindi gliel'ho chiesto, prima di prelevarlo: 
"Scusa se m'impiccio: sei di Milano? Niente di personale, ma volevo mettere qualche vaso nel mio appartamento e volevo sapere se durano anche qui..."
"Durano?!"

Sì, è milanese.
Ripensandoci, non ci sono treni per Rimini a quest'ora e poi ho del lavoro da fare, lasciamo perdere.
---

Epilogo

Rombipalle ultima della fila (io): 
"Comunque sì, signora, il ficus è la pianta della felicità"
Il volto della cassiera s'illumina: "Vero?! Mi sembrava di averlo sentito dire! Certo che le piante soffrono, in appartamento. Dia retta a me, signorina, non le metta. Meglio un bel quadro."
"Tranquilla, non mi passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello: dovrei annaffiarle, con R-E-G-O-L-A-R-I-T-À. Inauspicabile."
"Ah, avevo sentito che lo diceva a quel ragazzo..."
"Sì, ma era una domanda inventata. Tanto per dire qualcosa. Capisce, no?"
"Sì, credo di sì."
Ride. 
Carapax-four avvisa che il supermercato sta chiudendo. Penso che comprerò un quadro, visto che il duomo dell'Italia in Miniatura non lo ruberò e che le piante non vanno bene. Quel vuoto va pur riempito.

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