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Tartacronaca nr.15 - Decalogo per la sopravvivenza di una tartaruga in Ungheria


  1. al mercato, cambiare banco ogni giorno: se diventi cliente fisso sei automaticamente da maltrattare e da servire con le mele peggiori e le arance ammuffite. Per una tartaruga, che si nutre di insalata e di frutta,  è un  dramma senza eguali;
  2. se vuoi ottenere piena attenzione da un interlocutore locale parla dei tuoi acciacchi, degli incubi che fai la notte o, in generale, LAMENTATI: le tartarughe magiare sono ghiotte di dettagli negativi;
  3. riconsidera il tuo modo di pronunciare la zeta, altrimenti non sarai credibile quando ordini la pizza o prendi un treno per Zalaegerszeg;
  4. se ami spostarti in fretta, procurati dei trampoli: ti serviranno in metropolitana, per poter superare le persone sulle scale mobili: stanno fermi su entrambi i lati del gradino e si spostano solo venendoti addosso, sbuffando;
  5. in caso di pioggia intensa, resta in casa. Se proprio devi uscire, non cercare riparo camminando vicino ai muri dei palazzi. Le grondaie in Ungheria non sono ancora state importate: dai cornicioni ti cadranno in testa masse d'acqua anche molto pesanti, non ti fracasseranno il guscio, ma sarà lo stesso una brutta giornata. Camminare sulla strada non è una soluzione: le strade di Budapest sono concave quindi si allagano dopo due minuti di pioggia;
  6. impara a togliere la spesa subito mentre la cassiera passa i prodotti sul nastro: altrimenti quello dietro ti renderà la vita impossibile a suon di sospiri mentre la cassiera resta immobile per servire una persona alla volta, senza continuità;
  7. Se sai cucinare piatti italiani tienitelo per te: altrimenti ti troverai tutto l'albero genealogico di ogni abitante del distretto a cena, con un solo pacchetto di spaghetti, per altro carissimo, da far moltiplicare magicamente;
  8. prendi una maglietta bianca, scrivici "Italia ≠ Messico" e vai nel mondo: eviterai di sentirti dire che l'Italia è bella perché si fa la siesta tutti i giorni;
  9. ripassa le canzoni di Ramazzotti, Bocelli e tutto quello che ascoltava tua madre fino alla fine degli anni '90. Rispolvera pure Spice Girls, Aqua e Backstreet Boys: a Budapest vanno ancora tantissimo;
  10. se offendi una tartaruga locale o la metti in imbarazzo con una critica, anche involontariamente o per stimolarla a fare meglio, non tentare di chiedere scusa: sarà impermalita per almeno 50 anni. Al termine del mezzo secolo smetterà di avercela con te, se nel frattempo sarai trapassato; in caso tu sia ancora vivo/a rinnoverà il contratto di permalosaggine per un altro cinquantennio, al costo di 6 euro.
  11.  
Il decalogo è finito, ma chiudo con un'ulteriore raccomandazione: Budapest si ama o non si ama. Se vi innamorate e lasciate che entri nella vostra vita non illudetevi di poterne fare a meno. Budapest è una strega.

Commenti

  1. Dovessi capitare in Ungheria terrò bene a mente i tuoi consigli, tutti tranne uno: niente al mondo mi convincerà a sentire Bocelli, Ramazzotti e tutta quella musica che mi provoca allergia ai padiglioni auricolari ;)

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  2. Qui te li propinano anche al supermercato! ;)

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