Giorno 25: oggi il capo della Protezione Civile, l'uomo dalle cui possenti labbra pendiamo in 60 milioni, ci ha dato il buongiorno anticipando che probabilmente ci faremo anche il primo maggio, a casa. Provando a immaginare il futuro difficile non evocare paesaggi lunari, scenari post apocalittici e risorse economiche da dopoguerra. Bene, molto bene. Un piede in un paese sull'orlo del tracollo economico, l'altro in una nazione che sceglie di farsi additare come dittatura, mi sento un po' persa, nonostante stia camminando in uno spazio limitato e ben chiuso, quel tetto con cui vi ho ingrossato delle parti basse già portate quasi al pavimento dalla quarantena. Oggi era il compleanno di mio padre. Sul tavolo con la colazione gli avevo scritto le opzioni per la giornata: andare al mare, pranzo al ristorante, cena al ristorante, passeggiata in un borgo, cinema o film in casa. Ha barrato l'ultima casella e così anche oggi siamo rimasti a casa.
A volte mentre leggo i capolavori dei grandi del secolo scorso, mi chiedo come se la passi la loro progenie. Certi talenti potrebbero anche essere genetici e forse un giorno ci troveremo tra le mani un bel romanzo di avventura firmato dal pronipote di Bulgakov o vedremo in classifica i nomi Kipling e Orwell . Di nuovo. Del resto, se fossi la discendente di Juri Gagarin, m’interesserei di astronomia e se invece tra miei avi ci fosse stato, mettiamo, Temistocle , non avrei accantonato la matematica alle prime difficoltà liceali. La storia familiare può anche non influenzarci, ma tende a farlo quando i nomi che ci hanno preceduto sono altisonanti. Per questo mi è sembrata un’idea carina quella di fare una piccola ricerca sugli eredi degli scrittori più amati del secolo breve (che, lo ricordo per chi non lo sapesse, fu chiamato così guardando alle svolte epocali della storia, ritenendo che l’Ottocento fosse il secolo lungo in quanto è iniziato nel 1789 con la Rivoluzione Franc...
Commenti
Posta un commento