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La notte dei vorrei

"Ci risiamo, puff!" pensa la stella. Tra poche ore il cielo si farà buio e dovrà scegliere il momento per il grande tuffo. Fin lì, tutto andrà bene. Cadere le piace. Quel leggero senso di vertigine, la velocità che cresce tanto da far salire l'adrenalina persino a lei, a una stella, il fresco portato dal vento dalle compagne in picchiata a pochi milioni di chilometri di distanza...e quel magnifico panorama in movimento. Poi arriva la prima, subito seguita da un'altra. Per una manciata di secondi sono sostenibili, anche se irragionevoli e mastodontiche. Si mantengono tali finché non raggiunge punti visibili da quei premeditati ritrovi di creduloni illusi, per lo più composti da gente che ha deciso di allontanarsi per qualche ora dalla sala lotto-matica, per tentare la fortuna in modo più economico, ma non meno poco intelligente, per essere gentili. Talvolta le piacerebbe fermarsi ad ascoltare. Alcune richieste arrivano da anime belle e dolci, molto disilluse e anzi ben sicure che una stella possa fare ben poco per aiutarle, ma lo stesso attratte dal romanticismo del momento. Sdraiate sulla sabbia, testa persa all'indietro, occhi ad abbracciare il prato delle stelle e cuore in subbuglio. "Chiederò di trovare lavoro o che lui si accorga di me?""Un milione di euro o la laurea?" "Ti prego stellina, fa che me la dia!"
"Far pace con Paolo o ritrovare Arachide, il mio bel cagnolone?"
Di rado se ne odono di originali. Sarà perché le persone si preparano alla notte di San Lorenzo nel modo sbagliato. Invece di cogliere l'occasione per capire di cosa sentono la mancanza, quali obiettivi vorrebbero raggiungere, sprecano il pre-serata nella scelta di un abbigliamento abbastanza elegante e comodo allo stesso tempo, per poi lanciarsi in auto verso il luogo più affollato, impiegando ore a trovare parcheggio. Così la povera stella si ritrova non solo con un carico di lavoro insostenibile, ma anche annoiata dalla stessa raccolta di richieste, che dovrebbe invece essere un interessante momento di conoscenza della razza umana. Dal giorno dopo dovrà impegnare tutte le sue energie per correre da una parte all'altra del mondo a intercedere in situazioni piuttosto simili tra loro. Ci sono le ragazze da convincere che quello spasimante non è poi tanto sfigato, i capi da indurre a decidere importanti promozioni, i mariti cui instillare la voglia di avere un altro figlio, ragazze casa e chiesa da instradare all'allargamento di cosce sciolto, i genitori severi da intenerire fino a che non compreranno al figlio un bel motorino. "Essere una stella sarebbe davvero bello se non fosse per quei petulanti dei terrestri. Di milioni di pianeti, la Terra è l'unico a risultare tanto molesto. Se per una volta potessi esprimerlo io un desiderio, chiederei che dall'anno prossimo tutti lo sapessero: si esprimono solo i desideri originali. Che siano intelligenti, non importa. Basta che a realizzarli ci sia da divertirsi, almeno un poco!" pensa la stella, già carica per prendere nota delle implorazioni di quelle masse di insoddisfatti rovinati dalla crisi economica. Come ogni anno, cede ad un pizzico di invidia per Babbo Natale, il simpatico anziano stimato dai terrestri come uno che ci sa fare con i giocattoli e le cose concrete, non un portatore di amore, pace, ricchezza e soddisfazione personale. Lei è nata stella e nell'inesistenza di un sindacato per la sua categoria, non può far altro che dimostrare agli uomini di essere magica.

Cara stella, aiutami a trovare la voglia ogni giorno di avere nuovi desideri e di rincorrerli. Grazie. 

Chiede la prima persona del 2011 che la vede.
Forse quest'anno andrà meglio del solito.

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