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Anno spartiacque

Premessa: un motivo per amare il 2012 noi italiani ce l'abbiamo, a dispetto del substrato di paura che ci hanno regalato quegli spiritosoni dei Maya (dai, che un po' ci crediamo tutti alla storia della fine del mondo. Se l'ha intuito un popolo tra i più avanzati e intelligenti...volevano fare uno scherzone post-datato, fidatevi!). Finalmente siamo fuori dal 2011 e lo sapete che significa? NIENTE PIÙ VITA A TRE COLORI: IL 150ESIMO DELL'UNITÀ D'ITALIA È FINITO E NON TORNERÁ MAI PIÚ. Ho prenotato già un biglietto per il 31 gennaio 2060, vado all'estero per un anno (se sarò sempre tra i mortali), non reggerei al 200esimo!!!
Anno spartiacque
Wow, ne sono cambiate di cose dalla fine del 2011 a quella del 2012. Anche se alla fine mi ritrovo sempre a giocherellare con un sassolino camminando per una strada deserta e cercando un'idea per un articolo o un racconto. Il Capodanno, almeno, mi dispensa dal dovermi scervellare: le opzioni sono sempre due, scrivere un bilancio o una lista di buoni propositi. Mio malgrado sono perfetta e faccio già le cose migliori che potrei fare, quindi non voglio mortificarvi con frasi tipo "voglio leggere più di 3 libri alla settimana, fare le serie di addominali anche alla sera, non solo di mattina, eccetera". Questo mi preclude ogni scelta e mi impone il resoconto di fine anno.
Il duemilaundici della sottoscritta si potrebbe tagliare in due come una delle mie amate mele. Da gennaio a giugno a Budapest, da luglio a dicembre non più a Budapest. Proprio così, questo è stato l'anno della dipartita dalla mia amata città ungherese, cui ho detto "Arrivederci" versando qualche lacrimuccia (se tale si può definire quello scroscio di pianto salato che non ho potuto nascondere al tassista), e lanciando qualche simpatica imprecazione per portare i miei 90 e passa kg di bagagli (tre valigie. TRE. Più il bagaglio a mano. Il totale era quasi il doppio del mio peso). Mi sono pure sentita male dentro l'aeroporto, dopo tutto quello sforzo (complice il ritardo di quattro ore del volo)! Per ben quasi due mesi non ho messo piede nella capitale magiara e quando ci sono tornata per il compleanno, ad agosto, ho resistito a stento alla tentazione di baciare la terra! Milano, d'altro canto, mi ha accolto con la luminosità di una lunga estate e sorpreso per la sua massima corrodibilità: puoi correre ovunque o quasi e i runner in giro sono tanti, anche alle sei del mattino, quando l'incontro con un sorriso è quanto mai gradito.

La città è inoltre molto bella e le persone sono cortesi. Già a luglio ho conosciuto quelli che sono diventati all'istante i miei migliori amici milanesi: dei ragazzi simpaticissimi e in gamba che hanno davvero alterato, in meglio, il mio primo approccio alla vita milanese. Poi, c'è la cosa principale: anche Giulia vive a Milano quest'anno, fino a giugno! In autunno, tra alterne vicende e chiudendo un interessante stage in una delle migliori agenzie di comunicazioni di Milano (ambiente di lavoro ultra- giovane e dinamico), ho iniziato il tirocinio nella redazione di Fashion, per mia somma gioia. Il mio lavoro consiste nel…scrivere…potrei chiedere di meglio? Ovviamente mi sono dovuta ritagliare un angolo di Ungheria: ho l'estetista che viene da vicino Szeged, vado in una palestra seminterrata come a Budapest e ho perfino trovato una ragazza che mi dà lezione di ungherese ogni tanto. 

 E l'ultimo dell'anno? Con una tribù di grossetani l'abbiamo festeggiato a Milano, tra casa mia e l'appartamento di uno dei miei amici milanesi. Per la prima volta ho preparato un cenone tutto da sola, con le ricette tipiche: lasagne con la mia besciamella speziata, cotechino in crosta con copertura di crema di zucca, lenticchie stufate, stufato di ceci e zucca e pollo al curry. Stare tutti insieme è stato bellissimo come sempre e la mattina del 1°…dopo ben due ore di sonno tormentate dai rumori (suoni umani di amici dai setti rumorosi nel dormire…) la prima corsa del 2012!

Buon 2012 a tutti!

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