http://www.toylet.it/2012/30544/intervista-a-i-ministri-allo-sziget-festival-2012-il-nuovo-album-esce-ad-aprile.toy
Alle interviste non ci si abitua mai e farle rimane una gioia unica. Un lavoro che diventa una missione e ti paga soprattutto in termini di soddisfazioni, ricordi, strullate inventate mentre tenti strappare un consenso ad un addetto stampa o un accesso a un bodyguard, persone che incontri mentre che ti metti in ridicolo per raggiungere l'obiettivo.
Una tartaruga parte avvantaggiata, perché nessuno sospetta sia una rompiscatole, ossia una giornalista. Ulteriore agevolazione ci deriva dal fatto che ci vedono solo le persone molto molto basse, o i Puffi. Quando ci sono loro in giro non c'è stratagemma che tenga. A un Puffo, non la si fa. Anche quest'anno al Sziget Festival di Budapest mi hanno legato i braccialetti identificativi al guscio. Abbiamo subito ritrovato quell'illusorio senso di potere che ti possono conferire se sei a corto di sonno (altrimenti sei meno euforico e capisci che sono solo pezzi di stoffa e che non ti daranno troppe facilitazioni). Ho tastato il terreno: sabbioso al punto giusto da scavarci una buca e trascorrerci il letargo. Me lo segno. Poi abbiamo esplorato i luoghi - mandando avanti gli esploratori, come i condottieri delle versioni di latino. Ergo, tra concerti e rimpatriate con gli amici di quando vivevamo in questa città (ai tempi degli Unni, cioè nel pre-Mediolanum) ho fatto la trafila per le mie intervistine. Per una volta, mi sono divertita anche mentre non stavo facendo il mio dovere, cioè girando per il Sziget e godendomi la musica.* (il presente asterisco è un'illusione ottica per chiunque non si chiami E.B e non abbia vissuto con me il concerto dei Muse al Sziget nel 2010, ignorare prego). "I Cani" ce li siamo persi perchè eravamo sull'aereo mentre suonavano. Meglio, una tartaruga che intervista dei cani non si è mai vista e ci dev'essere un motivo. Mi dispiaciuto perché mi piacciono tanto, ma mi sono consolata. Tra i presenti, alcuni dei miei gruppi preferiti. Ve ne dico due? Il Teatro degli Orrori e il mio amore più recente e quasi ossessivo, I Ministri. Roba da farmi diventare una di quelle tartarughe che girano con le cuffie, anche se le uso solo quando corro, con le lepri o col mio amico Achille. Durante la giornata, le parole di "Vestirsi male", "Mangio la terra" e "Fuori" si riproducono in automatico nella mia testa branchiosa come una colonna sonora, a tutte le latitudini, che poi è sempre la stessa, giacchè tra Budapest, Milano, Grosseto, Firenze e Londra, di differenza ce n'è poca. Il primo folgorante ascolto fu dal vivo, ma casuale. Risale al concerto dei Coldplay a Udine, in data 31 agosto 2009. Per un altro strano caso, ero con la mia fotografa di fanta-fiducia, con cui avrei fatto la mia prima intervista al Sziget, quella ai Subsonica, nel 2010. Spiegarvi quanto mi piacciono sarebbe inutile e allora vi saluto con una loro frase e spero leggiate la mia intervista. Non perchè l'ho fatta io, ma perché ha risposto Divi, il cantante, e fa' delle belle riflessioni. Divertitevi e progettate gente! |
"La pioggia mi vede piccolo e irraggiungibile, mentre guardo la ringhiera e mi accorgo lucidamente che io ho voluto ciò che è stato finora - e che ne voglio ancora."
da "Fuori o delle ringhiere" su iministri.com
L'intervista è online su Toylet Mag, bellissima rivista online tutta dedicata alle cose per cui vale la pena di vivere: che aspettate a metterla tra i preferiti? :)
Anche questa volta mi dovrai difendere dagli sguardi della gente
perchè non ha più senso sentirsi diversi o
provare ad assomigliare a tutti
[...]
E anche questa volta ci dovremo arrendere ai discorsi della gente
lanciamo come bombe i nostri cuori all'orizzonte
per tenerci lontano dagli scontri
ma tanto ce n'è sempre uno di troppo che ci sveglia la mattina e ci addormenta la sera
Da Gli Alberi, I Ministri, Fuori 2011
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*: iniziare una frase con "per una volta" è rischioso. Lo ammetto, il concerto dei Muse nel 2010 è stato forse il momento di massimo delirio delle vite di certuni e con questi certuni al Sziget mi sono scialata, in fatto di divertimento. Anche se a dire il vero i Muse avrebbero potuto non essere sul palco, hanno influito il giusto. (Ciao curiosone, visto che non eri con me a quel concerto perché perdi tempo a leggere?)
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