Sin da quando sono atterrata la prima volta a Budapest ho osservato con attenzione l'elemento più affascinante della città, per me che sono italiana e non avevo mai vissuto in Ungheria. Mi riferisco agli ungheresi e soprattutto agli anziani. Un popolo che non ha paura del buio e non vuole incartapecorire davanti alla tv. All'una di notte cammino per la città, appena scesa dalla navetta che mi ha traghettato dall'aeroporto a Budapest. Fa piuttosto freddo, ma c'è molta vita. Oltre a studenti e turisti, ci sono molte persone - ungheresi - sopra ai 60, dall'aria energica e l'abbigliamento moderno che camminano tranquille nella notte. La mia vita in città comincia e ogni sera quando torno dall'ufficio posso sentire i miei anziani vicini chiacchierare, di solito a voce alta. A volte ci sono le tv accese e in questo caso le persone parlano a voce più alta, così da sovrastare il volume degli apparecchi televisivi. Di frequente li sento urlare con toni poco gentili e, nella mia ignoranza dell'ungherese, penso stiano litigando e mi diverto ad immaginare cosa si stanno dicendo. Devo ammettere che rido un sacco ascoltandoli, anche perché tante frasi mi sembrano in fiorentino stretto, se le sento senza concentrarmi troppo. Le case ungheresi sono per la maggior parte molto spaziose. Nonostante questo le famiglie trascorrono il loro tempo libero insieme. Rispetto a noi italiani sono più socievoli, meno bisognosi di stare da soli, magari davanti ad un computer, a comunicare sì, ma con chi non è con noi. Pronti a perdere ore per aiutare o tenere compagnia a semi-sconosciuti, senza nemmeno guardare se i capelli di nostra madre stanno ingrigendo. La mamma di una mia amica ungherese mi ha raccontato che quando la figlia torna a casa dall'università si siede a prendere un thé e trascorre la serata raccontando le sue novità. Torno subito agli over-60, per sottolineare quanto siano diversi da noi italiani. Senza offesa per nessuno, le anziane signore italiane sopra ai 70 non brillano per la loro capacità di vestirsi bene. Le ungheresi invece scelgono stivaletti e gonne quasi giovanili, spesso con i tacchi. Anche nell'anzianità il loro modo di fare è meno capitalistico del nostro. Se escono, si godono la serata, non pensano a quanto avranno da fare il giorno dopo e non preferiranno la tv alle persone.
Sin da quando sono atterrata la prima volta a Budapest ho osservato con attenzione l'elemento più affascinante della città, per me che sono italiana e non avevo mai vissuto in Ungheria. Mi riferisco agli ungheresi e soprattutto agli anziani. Un popolo che non ha paura del buio e non vuole incartapecorire davanti alla tv. All'una di notte cammino per la città, appena scesa dalla navetta che mi ha traghettato dall'aeroporto a Budapest. Fa piuttosto freddo, ma c'è molta vita. Oltre a studenti e turisti, ci sono molte persone - ungheresi - sopra ai 60, dall'aria energica e l'abbigliamento moderno che camminano tranquille nella notte. La mia vita in città comincia e ogni sera quando torno dall'ufficio posso sentire i miei anziani vicini chiacchierare, di solito a voce alta. A volte ci sono le tv accese e in questo caso le persone parlano a voce più alta, così da sovrastare il volume degli apparecchi televisivi. Di frequente li sento urlare con toni poco gentili e, nella mia ignoranza dell'ungherese, penso stiano litigando e mi diverto ad immaginare cosa si stanno dicendo. Devo ammettere che rido un sacco ascoltandoli, anche perché tante frasi mi sembrano in fiorentino stretto, se le sento senza concentrarmi troppo. Le case ungheresi sono per la maggior parte molto spaziose. Nonostante questo le famiglie trascorrono il loro tempo libero insieme. Rispetto a noi italiani sono più socievoli, meno bisognosi di stare da soli, magari davanti ad un computer, a comunicare sì, ma con chi non è con noi. Pronti a perdere ore per aiutare o tenere compagnia a semi-sconosciuti, senza nemmeno guardare se i capelli di nostra madre stanno ingrigendo. La mamma di una mia amica ungherese mi ha raccontato che quando la figlia torna a casa dall'università si siede a prendere un thé e trascorre la serata raccontando le sue novità. Torno subito agli over-60, per sottolineare quanto siano diversi da noi italiani. Senza offesa per nessuno, le anziane signore italiane sopra ai 70 non brillano per la loro capacità di vestirsi bene. Le ungheresi invece scelgono stivaletti e gonne quasi giovanili, spesso con i tacchi. Anche nell'anzianità il loro modo di fare è meno capitalistico del nostro. Se escono, si godono la serata, non pensano a quanto avranno da fare il giorno dopo e non preferiranno la tv alle persone.
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