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Giorno 5: il primo sabato sera di quarantena nazionale è il trionfo di hygge e altri concetti scandinavi entrati con successo nelle mode dei pantofolai. La pressione sociale è svanita, siamo liberi di stare in casa a guardare serie tv. Fa impressione, pensare che stasera nessuno esce con nessuno. Tanti saluti al sabato qualunque, sabato italiano: questi sabati ce li ricorderemo.
Giorno 5: il primo sabato sera di quarantena nazionale è il trionfo di hygge e altri concetti scandinavi entrati con successo nelle mode dei pantofolai. La pressione sociale è svanita, siamo liberi di stare in casa a guardare serie tv. Fa impressione, pensare che stasera nessuno esce con nessuno. Tanti saluti al sabato qualunque, sabato italiano: questi sabati ce li ricorderemo.
Nel deserto assoluto della notte grossetana, sono andata a correre - munita dell'apposito modulo - in uno spiazzo sdegnato persino da quelli che cercano luoghi isolati per fare gli sporcaccioni in macchina. Rincaso di soppiatto, sobbalzo alla vista di una sirena, manco avessi fatto una rapina. A mezzanotte, con i miei, ci affacciamo in terrazza. Silenzio limpido e aria incontaminata. Non lo nascondo, ho avuto una buona giornata.
La mattina ero impegnata a lavorare, ho comprato il pane che piace al babbo, poi ho scritto un pezzo per una rivista e alle 5 ho partecipato a una seduta di yoga trasmessa in diretta su Instagram da @Claudia Capovilla, insegnante di yoga di Milano, scoprendo di saper fare il ponte. Mio padre ha paura che mi spezzi e nello scendere dalla posa mi sono fracassata torace e costole, ma che bella iniziativa.
Ho anche visto un reportage che mi ha colpita molto, ricordandomi che questa situazione è reale e può diventare terribile, se sottovalutata. Da casa mia si vedono tanti begli acquiloni, gli striscioni dei bambini che diventeranno il simbolo e il motto di questo momento surreale. Andrà tutto bene.
Stamani, vicino al forno qui all'angolo, una donna mi ha guardata, ha sorriso e detto "buongiorno". Andrà tutto bene.
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Day 5: the first Saturday night of the national quarantine is the triumph of hygge and other Scandinavian concepts that have successfully entered the faders' fashions. Social pressure is gone, we are free to stay at home and watch TV series. It makes an impression, to think that nobody is going out with anyone tonight. Many greetings to any Saturday, Italian Saturday: we will remember these Saturdays.
In the absolute desert of the Grosseto night, I went for a run - equipped with the appropriate form - in a clearing outraged even by those looking for isolated places to get dirty in the car. Seeking home, jolting at the sight of a siren, I had not even made a robbery. At midnight, with my parents, we appear on the terrace. Clear silence and uncontaminated air. I don't hide it, I had a good day.
In the morning I was busy working, I bought my dad's bread, then I wrote a piece for a magazine and at 5 I attended a yoga session broadcast live on Instagram by @Claudia Capovilla, yoga teacher from Milan, discovering he can bridge. My father is afraid that he will break me and in coming down from the pose I smashed my chest and ribs, but what a nice initiative.
I also saw a report that impressed me a lot, reminding me that this situation is real and can become terrible if underestimated. From my house you can see many beautiful kites, the banners of children who will become the symbol and motto of this surreal moment. Everything will be fine.
This morning, near the oven here on the corner, a woman looked at me, smiled and said "good morning". Everything will be fine.
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