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La Cina oggi


La Repubblica Popolare Cinese compie 60 anni, oggi 1 ottobre 2009. I festeggiamenti però non possono essere trasmessi in tv e le notizie sull'evento trapelano solo in segreto. Pare che vi sarà una grande ostentazione di armi, parte di un arsenale che la Cina preferisce nascondere. Un paese intrigante. Quasi 10 milioni di chilometri quadri di superficie e una popolazione che supera il miliardo e costituisce circa il 20% di quella mondiale. Un paese che ha ben poco di moderato. Una forza lavoro a costo troppo basso, la cui produzione fa soffrire l'industria occidentale, una muraglia lunga quasi 9000 km, una storia plurimillenaria che rende questo territorio la terra madre di tante invenzioni e alimenti, di cui spesso altri paesi si attribuiscono la nascita, come il gelato, nato da una miscela di neve e frutta. Il suo territorio è ricoperto per circa un terzo da praterie, ma ci sono anche molte foreste, laghi e zone montuose. La varietà del territorio fa in modo che la popolazione sia distribuita in modo disomogeneo, concentrata soprattutto ad oriente. capita a noi occidentali di dire che i cinesi ci sembrano tutti uguali, ma in realtà la Cina riconosce ben 56 gruppi etnici distinti, ognuno dotato della sua lunghissima storia. Pare infatti che in Cina ci fosse vita già 500.000 anni fa. Nel 1949, il primo ottobre appunto, Mao Zedong fonda la Repubblica Popolare Cinese
La Cina è un paese in via di sviluppo, al primo posto nella classifica degli investimenti diretti esteri, dotato della seconda economia del mondo. Nonostante questo i pregiudizi sulle abitudini dei cinesi e sui loro stili di vita, non cedono. L'Europa è invasa dai ristoranti cinesi, che se non altro offrono anche a chi ha scarse risorse il lusso di una cena al ristorante a base di piatti inventati in una terra lontana. Tante persone però li disertano atterrite dall'idea di mangiare inconsapevolmente il gatto di quartiere o una zuppa di insetti. In altri casi le remore sono giustificate da scandali più o meno recenti di ristoranti cinesi che si rifornivano di cibo avariato a prezzo stracciato. Ma come si vive davvero in Cina? Sarei presuntuosa a pensare di poter davvero rispondere a questa domanda senza aver mai messo piede in Cina, ma intanto proviamo a farci un'idea in base alle leggi e alle testimonianze altrui. In Cina, innanzitutto, vige la pena di morte, prevista dal codice penale. Come qualsiasi altra cosa, viene applicata in grande stile, con condanne annunciate in piazza o negli stadi, di fronte a folle enormi. I reati capitali sono addirittura 68, tra cui il furto, traffico d'arte, la frode fiscale, la falsa fatturazione, la diffusione di materiale pornografico e la violazione di quarantena durante la malattia. Di certo, non vale l'"occhio per occhio". Di solito l'applicazione è immediata e per ottenere la grazia si hanno appena dai 3 ai 10 giorni. Esistono anche casi a cui viene applicata la sospensione condizionale di 2 anni, dopo i quali la pena può essere commutata in ergastolo, se l'imputato non ha compiuto altri reati. L'esecuzione avviene per fucilazione e, dal 1997, per iniezione letale. Alleggeriamo un po' i toni del discorso e spostiamoci sul cibo. Come è noto alla base della cucina cinese ci sono il riso e le verdure e il pesce è più diffuso della carne, che non abbonda. Una curiosità legata all'alimentazione è il costume cinese di lasciare la bocca libera di "commentare" il pasto appena ingerito. L'uso del coltello, al contrario, è giudicato incivile così come starnutire in pubblico. Il vino, inoltre, non è quello che intendiamo noi. Il termine tradotto dal cinese con "vino", infatti, sta a designare anche il vino di riso, vari tipi di alcolici arricchiti con rettili o api e bevande gassate con erbe in infusione. Ordinare una bottiglia di rosso in Cina dev'essere un'operazione ad alto rischio!

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