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Primi passi a Roma




Oggi vista parte del centro di Roma. Per la decima volta, credo, ma di sicuro per la prima da sola. A Termini ho chiesto a dei poliziotti come si fa per andare verso la Fontana dei Trevi e loro mi hanno risposto: "Devi prendere la metro"
"E per andarci a piedi?"
"Devi prendere la metro da qui."
Quindi ho dovuto comprare una cartina, per andarci a piedi. La cartina mi ha indicato la strada senza cercare facili scappatoie e senza cercare di cambiarmi la giornata. Ho percorso Via Cavour per un breve tratto, soffermandomi a guardare la Piazza dell'Esquilino, poi ho svoltato leggermente in una bella strada in pendenza, che si chiama Via di Santa Maria Maggiore e dopo un po' cambia nome. Poi ho imboccato Via Milano e camminato fino al Ministero degli Interni. Da lì, Via Ferrara mi ha portato ai Giardini del Quirinale. Giunta al Quirinale, senza chiedere niente alle numerose forze dell'ordine presenti nel vasto piazzale con vista su San Pietro, ho sceso una scalinata e mi sono ritrovata in Via della Dataria, cioé alla mia destinazione. Lì, dove un tempo si trovava l'ufficio che metteva le date si trova il palazzo dell'Agenzia ANSA. Prima di parlare di questo devo annotare una mia sensazione osservata nel piazzale del Quirinale. Al primo impatto mi ha fatto venire in mente il Piazzale Michelangelo di Firenze, da cui si domina tutta la città e si vede spiccare il cupolone del duomo di Santa Maria del Fiore. Dal Quirinale si vede uno spicchio di Roma, che non è una piccola conca come Firenze, e la cupola di San Pietro, una delle più importanti del mondo, sede del Vaticano. Sì, ma le emozioni? Perché non ho sentito quell'interruzione di fiato che provo quando sono a Piazzale Michelangelo? Possibile che un posto che mi è capitato di vedere anche regolarmente ogni giorno più di una volta mi faccia ingrossare gli occhi e un panorama del tutto nuovo o quasi mi lasci indifferente? Sarà questione di colori. Roma, come un po' anche Londra è troppo grigio-azzurrina per i miei gusti. Preferisco una città color mattone come Firenze. Riprendo il filo. Davanti all'ANSA mi è salita un po' di...ansia, ma poi mi sono ricordata che quando ti presenti per cercare lavoro in una redazione è già grassa se puoi posare il CV in qualcosa che non sembra un cestino e sono entrata. Il portiere è stato gentilissimo e mi ha consigliato di mettere il curriculum in una busta, per evitare che fosse cestinato a priori. Una busta. Bene...mi trovavo nella zona della Fontana dei Trevi, dove le cartolerie non abbondano e tantomeno i supermercati. Alla fine ho trovato una tipografia e ho chiesto un favore lì dentro. Ho compilato la busta appoggiandomi ad un pilastro di pietra, trovando sollievo dal mio mal di schiena dovuto al mio trasportarmi Narciso nello zainetto (per chi non lo sa, Narciso è il mio Macbook). Ritornata all'ingresso dell'ANSA il portiere mi sorride contento di vedermi con la busta. Per aiutarmi di più chiede ad una signora che sta salendo negli uffici dell'agenzia d'informazione dove è meglio che io lasci il mio CV. La signora mi chiede in quale settore vorrei lavorare, giornalismo, poi si offre di portare lei il CV nell'ufficio giusto. Molto meglio che lasciarlo nella cassetta all'ingresso come fanno tutti gli altri. Saluto il portiere ed esco, soddisfatta. Un primo passo l'ho fatto. Era importante andarci a piedi, perché realizzare il proprio sogno non può essere troppo facile e senza fatica. A questo punto mi sono tuffata nella piazza della Fontana di Trevi, in mezzo ai turisti. Mi sono poi fermata a lavorare un po' al computer. Appena finito ho rifatto la salita verso il Quirinale e mi sono fermata nei giardini, a mangiare il mio pranzo leggendo qualche pagina di Dracula. Ho finito proprio quando sul monumento a cui mi ero appoggiata stava approdando una mandria di studenti affamati in gita scolastica. Fuggo dall'incubo e mi godo una lunga passeggiata. Via Nazionale, il foro Traiano, Piazza Venezia, il Corso, Piazza Monte Citorio e, infine, il Pantheon. Mi piace molto il Pantheon, così mi sono fermata qualche minuto a sedere sotto ad una delle sue colonne, prima di entrare a farci un giro. L'ultima volta che l'avevo visto ero all'ultimo anno di liceo. Non è passato molto tempo. in effetti. Stanca, ho cercato un bus, che ho preso in Via Zanardelli. Questo il mio secondo tour di Roma da universitaria, il primo lo avevo fatto perchè avevo sbagliato la linea per tornare a casa. Per ora ho reagito in modo piuttosto apatico, ma vedremo se il Tevere risolleverà un po' il mio gradimento.

Ps: dopo qualche giorno rettifico. Anche a Roma ci sono panorami mozzafiato. Ad esempio dal Belvedere di Villa Borghese si può ammirare una moltitudine di monumenti a cui è difficile restare indifferenti. La Zona intorno a Castel Sant'Angelo è ricca di angoli degni di essere fotografati. E siamo appena all'inizio...

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