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Day 18: Supermarket jungle

Giorno 18: mi sono svegliata dopo un sogno assurdo in cui mi ritrovavo in una dimensione in cui tutti erano privi di braccia e gambe. Io li avevo e non mi sopportava nessuno, ero troppo strana e mobile. Sono andata in sala e ho scoperto, come da diversi giorni a questa parte che non si può uscire di casa, ma anche che i miei genitor hanno braccia e gambe come me, il chè mi ha confortata. Verso le 11 ho camminato fino al supermercato e c'era una fila che manco agli Uffizi. Dietrofront. Alle 13 mi ha madre mi ha persuasa a riprovare, benchè la settimana scorsa avessi già constatato che alle 13.30 al supermercato ci trovi anche i fantasmi dei natali passati. Oggi c'era una coda da Gardaland a Ferragosto. Ho tentato di starci, respirando a fondo, poi ho pensato che respirare intorno a tutta quella gente va mica bene, durante una pandemia. Sono risalita a casa e ho vagamente sentito mia mamma borbottare che fa prima a imparare a usare il mio smartphone per ordinare la spesa per mail (mail=online nella lingua delle mamme ). Ho dunque ceduto alle 15, con uno spirito più determinato e previo shottino di Unicum. C'era una bella processione, ma molto meno lunga che due ore prima. Bene. Ovviamente nel frattempo metà delle voci sulla mia lista erano esaurite "Ripassa domani, bella" mi ha detto un dipendente del supermercato riguardo alle arance "Col pappapero" ho pensato io. Sta cosa della vitamina C per le difese immunitarie vi è davvero scappata di mano. Alla cassa, mi accorgo che nella mia fila c'è la signora Bombardamento. Trattasi di un'anziana (che trovo dolcissima) convinta di essere nei primi anni '40. L'ho incontrata altre volte e aggredisce vittime a caso additandole come "tedeschi". Una volta, sotto Natale, mi ha presa per mano - ancora si poteva - "Vieni, scappiamo, bombardano!". Di solito è un filo avvelenata e diciamocelo, la sensibilità verso le persone malate o in stato senile non abbonda, per cui si aprono siparietti gustosi, ma che lasciano molta amarezza e un po' di rabbia a chi come me quella signora la aiuterebbe invece a tornare a casa e l'ascolterebbe pure. Allo stato attuale, il suo avvicinarsi alle truppe alleate per farsi difendere, viene vissuto con reazioni di panico. La donna davanti a lei non ha mascherato il fastidio per il suo borbottio per l'attacco aereo imminente. Secondo me non aiuta la povera signora che a Grosseto ci sia l'aereoporto militare e che vicino al nostro quartiere decollino di continuo gli Eurofighter. Insomma è scattato un mezzo pandemonio. "Hai preso tutto?" chiede mia mamma quando arrivo per la terza volta. "No, ma sappi che non faremo più la spesa fino a che non finisce l'obbligo di stare in casa".

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