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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Tartacronaca Nr.9: tartarughe milanesi a Londra

Adolescenza is back! L'estate scorsa il caldo e i troppi sbattimenti di guscio mi hanno convinta a prendere le distanze da Milano per qualche giorno. Mi sono impegnata in una serie di trasferte non scontate, se si considera che viaggio con la casa in spalla . Vi racconto questa avventura adesso che siamo quasi a novembre perché fa freddo e non è male ripensare al caldo anche se poi si patisce ancora di più per maggiorazione dello squilibrio termico, una questione psico-somatica come l'80% dei disturbi di moda in questi anni. Era agosto e, avendo le ferie, prima sono andata a Londra per 4 giorni, poi sono tornata a Milano e in un tarta-lampo mi sono catapultata a Budapest (avere il guscio è comodo, in certi casi!). Dopo 4 giorni di festival, interviste e lazzi vari, sono rientrata SU Milano (si dice così, una volta ve lo spiego) e, diventata venticinquenne , ho virato su Grosseto, per altri 4 giorni di facezie condite con interviste ( una, a Caparezza ). Vi racconto

Tartacronaca Nr.8: Vattene, non mi dire addio

Muro estero di una casa in via monte altissimo, a Milano in zona Villapizzone "Se vuoi andartene - mi ha detto Milano una domenica mattina - vattene e basta. Se vuoi cambiare citta' fallo, non addiarmi, se mi addii avro' il tempo di trattenerti e alla fine resterai" "Ma come cavolo parli?" "Senti come suona bene: AddiaMI! Naturalmente a te non e' concessa la liberta' di inventare siffatte forme verbali, ma la tua amica tartaruga lo fa di continuo. Serve un certo grado di..." "Sbruffonaggine? Egocentrismo?" "Avrei detto superiorita', ma non m'importa adesso. L'importante e' che tu abbia capito che non te ne andrai!" Stavo camminando su un ponticello dalle parti di Piazza Conciliazione dove gia' al mio arrivo Ella si manifesto' alle mie orecchie. Penso che non ci passerò mai più per non correre il rischio che Ella mi parli di nuovo: la trovo inquietante, anche perchè non capisco da dove

Marcovalda

PREMESSA Ho scritto questo racconto umoristico in quinta liceo, su suggerimento del mio professore di storia dell'arte - un insegnante di quelli che insegnano a vivere, non solo una materia - per un concorso di urbanistica a cui partecipammo e da cui tra l'altro uscimmo vincitori. Si riferisce alla Cittadella dello studente di Grosseto, sede di alcune scuole tra cui il liceo scientifico dove ho studiato e di impianti sportivi per studenti. La circolazione all'interno dei cancelli, aperti 24ore su 24, è consentita anche ai mezzi pesanti, con conseguenze poco simpatiche. Lo stile riprende volutamente quello del Marcovaldo di Calvino e alcune vicende sono ispirate a fatti accaduti a miei compagni di scuola. Marcovalda ovvero “Andare a scuola alla Cittadella” Liberamente ispirato a “Marcovaldo” di Italo Calvino Ogni benedetta mattina segnata in verde sul calendario, Marcovalda deve destreggiarsi nel traffico della “Cittadella dello studente” e spesso

Tartacronaca Nr.7: Non dire Milano (tartagioco)

Gioco del mese sarà provare a vivere in una citta' dalla fama ingombrante senza pronunciarne il nome. Vi spiegherei il motivo di questo trastullo mentale, ma mi squilla il telefono; dovete scusarmi, anche le tartarughe hanno i loro affari qui a....in una metropoli alacre come questa. E' un mio amico che di lavoro fa il rappresentante e viaggia molto in treno facendo un sacco di telefonate per ammazzare il tempo. L'occasione ideale per il mio esperimento!   "Dove vivi adesso?" chiede dopo nemmeno un minuto dedicato alle informazioni di base sullo stato di salute reciproco (un'orgia di "bene" e un paio di considerazioni sul raffreddore) "Nel Nord Italia. A proposito - divago - sai la famosa nebbia in Val Padana?" "Eh"  "Non c'e' mica più! S-P-A-R-I-T-A! Come le mezze stagioni e le cabine telefoniche. Secondo te esiste un mondo parallelo dove traslocano tutte le cose che se ne vanno dal nostro? Ci sarà anche il