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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Il collezionista

Ieri è venuto a trovarmi Martino. La prima cosa che ho pensato è che non lo vedevo da tanto, almeno due giorni, così gli ho detto: "Come sei cresciuto sembra ieri che eri uguale ma più basso!". Martino è quello che si può considerare un vero amico, nel senso più classico del sostantivo: un buono a nulla tutto cuore e poco cervello che, generoso nell'elargire consigli terribili e mai richiesti, si sente autorizzato a fare come a casa sua anche quando gli dici di starsene fermo nell’ingresso due minuti perché vorresti far uscire dalla finestra sua moglie che ti fai di nascosto. Martino, per completare il quadro, ti dice che i capelli ti stavano bene lunghi solo quando ormai li hai tagliati a zero (salvo averti esortato a lanciarti in un cambiamento radicale, la sera prima, dopo l’ottava pinta). Si sa, gli amici capitano, come tutto, in genere. Pensi di aver scelto una camicia, ma in realtà te la sei solo trovata davanti nel momento in cui eri propenso all’acquisto. Così s

"Turista (a caso) per dieci minuti" O "Ghiaccio 82"

Oggi è arrivato il momento di fare mio uno di quegli esperimenti sociologici che in quanto tali sono validi se considerati come generatori di aria fritta* (NB: se ti metti a leggere le note, o meglio la nota, giacchè di una sola si tratta,  non leggi il resto, pensaci dopo). Devo premettere che mi irritano i turisti, anche tu, quando fai il turista, sappilo che mi irriti. Purtroppo il turismo non è solo una scelta di villeggiatura irresponsabile, omologata e nociva per le destinazioni di tutto il mondo, ma anche una malattia a diffusione endemica. Ciò implica che, presto o tardi, spesso o di rado, tutti siamo turisti, proprio come alle volte tutti, o quasi, siamo raffreddati, infetti, assetati o molesti. Capita a chiunque e non c’è da prenderla alla leggera, perché quando ti coglie un attacco di turismo, volontario o forzato dai familiari, diventi a buon diritto parte della comunità più insopportabile del mondo. Bene, ora che ho espresso con toni moderati la mia lieve intolleranza, pos

Tartacronaca in corsa

SPACCIATORE DI CORSA Quando dicono che è una droga intendono dire che dà dipendenza. Evito di specificare che sto parlando della corsa, non vorrei passare per una persona monotematica: spesso parlo anche di quando collezionavo bustine di zucchero o dell'elefante di cartone che provai a costruire con le istruzioni di Famiglia Cristiana, ottenendo un coniglio su una mongolfiera, secondo il parere unanime dell'ospizio do ve dimorava la vicina e tutti i suoi amici, una bella banda che per qualche motivo costituiva il mio intero parco amicizie (mi sono poi resa conto che avrei perso tutti i miei compagni di giochi prima dei miei quindici anni. Per fortuna mi sbagliavo: la signora Tramontana è morta alla rispettabile età di 106 anni, quando ne avevo già 19). Se corressero davvero, saprebbero che non solo dà assuefazione ed euforia, perché anche questo lo considerano, va detto, ma anche produce bellissime allucinazioni, rarefà i pensieri, rende nitide le sensazioni, at