Giorno 25: oggi il capo della Protezione Civile, l'uomo dalle cui possenti labbra pendiamo in 60 milioni, ci ha dato il buongiorno anticipando che probabilmente ci faremo anche il primo maggio, a casa. Provando a immaginare il futuro difficile non evocare paesaggi lunari, scenari post apocalittici e risorse economiche da dopoguerra. Bene, molto bene. Un piede in un paese sull'orlo del tracollo economico, l'altro in una nazione che sceglie di farsi additare come dittatura, mi sento un po' persa, nonostante stia camminando in uno spazio limitato e ben chiuso, quel tetto con cui vi ho ingrossato delle parti basse già portate quasi al pavimento dalla quarantena. Oggi era il compleanno di mio padre. Sul tavolo con la colazione gli avevo scritto le opzioni per la giornata: andare al mare, pranzo al ristorante, cena al ristorante, passeggiata in un borgo, cinema o film in casa. Ha barrato l'ultima casella e così anche oggi siamo rimasti a casa.
NB: è tutto inventato a questo mondo. Figurati su questo blog.