Giorno 20: indubbiamente ci si abbronza, a camminare sul terrazzo-tetto, tetto terrazzato (terrazza tettata non va bene). Oggi 16,7 km.
Forse potrei fare la guida turistica sui tetti. C'è tutto un mondo, visibile solo dall'alto. Un ragazzo ha letto un romanzo tutta la mattina: oddio, dalla distanza da cui ero avrebbe potuto essere anche un vocabolario, un testo universitario o l'elenco del telefono di una grande città. Quanto era bello sfogliare gli elenchi, prima che li battezzassero Pagine Bianche? Dall'altro lato, una signora attempata mostrava al marito, col dito, i dintorni. Un'altra guida, forse. Il signore portava un beretto di un bel rosso acceso, di lana. Un po' pesante per la giornata calda che è stata. Non ho fatto molto altro che camminare lassù, ascoltando lezioni sul medioevo. Ho notato che qualche cane del circondario deve avere un disturbo intestinale, perchè lo portano fuori quelle sei-otto volte. Una lunga telefonata al mio amico a Budapest, sognando l'estate. Ci divertiremo un sacco, dice. Continuo a girare.
La sera, rincaso, se così si può dire. Nell'appartamento regna il caos: in una stanza Tom Cruise fa cose proibite con Nichole Kidman e lei le fa con altre uomini, ma indossa una maschera, nell'altra Russell Crowe seppellisce la moglie e cerca le ossa dei figli morti in guerra. Al telefono da Milano, mio fratello che spazzola il gatto. Faccio ballare Bobby, il cane ferma-porte di pezza. Mia mamma ha la risata aperta, allenata, e mi piace farla ridere. Penso che questa giostra deve andare avanti almeno un altro mese, forse meglio non esaurire le facezie. Mancano ancora tanti giri.
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