Giorno 13: mi sono trattenuta dal dirlo quando sono apparsi gli arcobaleni dell'ottimismo, ma "andrà tutto bene" suona tanto come una frase sussurrata con calma dopo che uno ha dato di matto, per tranquillizzarlo. Cambio subito argomento (tranquilli, non è vero, non esistono altri argomenti adesso), ma penso che tra un po' ci sarà da temere la fine della reclusione forzata, quando ci ritroveremo come Paperino assediati - provate a scriverlo, non è facile - dai creditori. Vi state agitando, salgono i pensieri? Andrà tutto bene. Abbiamo costruito un nuovo modo di lavorare, flessibile e attento alle nostre passioni. Tra poco questa flessibilità potremo passarcela tra i denti come il filo, ma andrà tutto bene. Non fa più tanto schifo il posto fisso, adesso, eh? Ma guardate che un bene, impareremo a mangiare la prana, o come si chiama, se non scenderà la manna a salvarci tutti. Andrà tutto bene! L'assetto resterà invariato: chi era ricco avrà un po' meno danaro, ma voi poveri sarete talmente tanto più poveri, che non si noterà affatto! Andrà tutto bene! Per qualche settimana l'aria è più pulita, c'è molto meno smog, ma tanto non possiamo uscire a respirarla. Tranquilli, appena i divieti vari saranno sollevati vi ammasserete in tutti i luoghi che sono rimasti chiusi durante la quarantena collettiva e ripristineremo i normali livelli di polveri sottili in men che non si dica! Andrà tutto bene. I passanti vi guardavano male pure prima, la differenza è che dopo questa emergenza, non sarà più un impressione o una coincidenza: no, la signora che state incrociando sul marciapiede vi odia per davvero, state respirando la sua aria! Andrà tutto bene. L'isolamento sociale è in corso da tanti anni ormai, questa è solo la botta finale. Presto tutti odieranno tutti, con buona pace di chi già prima, felicemente, vi odiava tutti.
Andrà.
Tutto.
Bene.
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