Giorno 21: paradosso della quarantena, ho troppi inviti per venerdì sera. Dovrò sintonizzare il telefono italiano sul videoaperitivo, il cellulare ungherese sulla serata letteraria e connettere il computer al telefono per trasmettere il party della mia amica, purtroppo senza audio, avendo mesi fa rotto le cuffie dentro al computer per comunicare con dei turisti, in piedi a Oktogon. Mi manca Oktogon, mi manca Budapest. Ma torniamo agli impegni. Venerdì è anche il compleanno di mio padre (e della madre di
Thomas GoodMan
https://thomasgoodman.it, mago delle bolle e delle dirette notturne, che strizza l'occhio a Marzullo, ma è assai più simpatico e avvenente ). Quindi avrò da fare festa anche dal vivo, posso mica stare appartata mentre i miei genitori festeggiano da soli, sennò pare Natale!
Oggi c'era un po' di tensione in casa Leporatti. Eufemismi a parte, ce ne siamo dette di tutti i colori. Per farsi perdonare qualche parola pesante, mia madre mi ha invitata a buttare la spazzatura insieme. Io ho portato il vetro, ci siamo divertite e dopo abbiamo anche annaffiato la palma. La palma è nostra, viene dalla casa fuori città dove abitavamo prima, che aveva giardino e orto. Adesso sta all'ingresso del palazzo e non credo che nessuno abbia ringraziato i miei genitori per questo bel regalo. Un ragazzetto è salito sul terrazzo, stamane mentre camminavo. "Ciao", mi ha detto. "Ciao" ho risposto. Ho temuto fosse la fine del mio rifugio, ma lui si è arrampicato sul muro ed è passato sul tetto dell'altra casa, che non è terrazzato, ma comunque piatto. Si è seduto ad ascoltare la musica con le cuffie, a gambe incrociate.
Di tanto in tanto mi controllava senza nascondere lo sguardo. Rispettiamo la distanza di sicurezza: uno per tetto.
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